SAN LORENZO DA BRINDISI:  DA 50 ANNI DOTTORE DELLA CHIESA

In occasione del 50° anniversario della proclamazione di S. Lorenzo da Brindisi “Dottore della Chiesa”, ripercorriamo velocemente la sua avventura umana, cristiana e francescana attraverso un profilo biografico tracciato da Rosa Anna Savoia e rivisitando i festeggiamenti  che il popolo pugliese ha tributato a questo figlio della sua gente e della sua terra cinquanta anni or sono.
Questo anniversario si inquadra nel  1° centenario di esistenza della provincia dei frati minori cappuccini di Puglia, dopo la sua rifondazione nel 1909, di cui S. Lorenzo è il patrono e il titolare.

  


San  Lorenzo  da  Brindisi:  
un  cappuccino  illustre

 


Preziosa tela conservata nel convento cappuccino di Scorrano

San Lorenzo nacque in Brindisi il 22 luglio 1559 da Guglielmo Russo ed Elisabetta Masella e il 23 dello stesso mese venne battezzato con il nome di Giulio Cesare.
Il 18 febbraio 1575 entrò nell’ordine dei frati cappuccini nel convento di Verona, trovandosi in Veneto ospite, dopo la morte del padre, dello zio sacerdote Pietro Russo e assunse il nome di Lorenzo da Brindisi.



      Nell’Ordine dei frati cappuccini esercitò varie importanti cariche tra le quali quella di provinciale in Veneto, Liguria, Toscana e in Terra d’Otranto (dove, però, non gli fu possibile governare trovandosi in Boemia) e quella di definitore generale e Ministro generale  dell’Ordine.


Oratore eccelso, conoscitore di molte lingue e di cultura vastissima, durante la sua vita fu messaggero di pace tra i principi cristiani, diplomatico, ambasciatore commissario pontificio, cappellano militare e perfino condottiero in una crociata contro i Turchi, quando nel 1601, allestito un esercito di 20.000 uomini, impugnando la Croce, riuscì a fermarli presso Albareale, in Ungheria.

Nel 1618, mentre era in viaggio per recarsi a Brindisi, venne bloccato a Napoli, dai primati del Regno, che gli affidarono l’urgente e delicata ambasceria presso il re Filippo 3° di Spagna, perché ristabilisse l’ordine turbato, per le angherie del vicerè.
La morte lo colse, il 22 luglio 1619, mentre si trovava a Lisbona, per svolgere quest’ultima sua missione di diplomatico.
Don Pedro de Toledo, grande amico del santo, testimone dei molti miracoli che lo vide operare in vita non volle perdere quel tesoro, e chiese al re il permesso di traslarlo a Villafranca nel Monastero delle Clarisse. Era il 10 agosto 1619 quando il corpo imbalsamato di fra Lorenzo giungeva a Villafranca, dove fu ricevuto con tutti gli onori liturgici, attribuendo alla sua intercessione numerosi miracoli. Da allora le suore custodiscono con grande venerazione il suo corpo.

 

 


Urna di San Lorenzo a Villafranca del Bierzo


Il processo di beatificazione, iniziato a Villafranca del Bierzo nel 1630, si concluse nel 1783 quando Pio 6° lo proclamò beato.
Fu canonizzato da Leone 13° l’8 dicembre 1881 e il 19 marzo 1959, quarto centenario della sua nascita, fu dichiarato «Dottore della Chiesa», sotto il pontificato di Giovanni 23°.

 

 

 

 

La Provincia Monastica
dei frati Cappuccini di Puglia
al suo grande
conterraneo - confratello - protettore
nell’anno festivo
della sua massima glorificazione in terra
1959 - 1960

Con questa copertina usciva il Bollettino Ufficiale della Provincia n° 26 del 1959, da dove vengono prese le notizie dell’evento.

 


 



PROGRAMMI E FESTEGGIAMENTI

 

Il provinciale del tempo, P. Arcangelo da Barletta, il 7 luglio 1959 indiceva l’anno laurenziano con le seguenti parole:


Antica statua di S. Lorenzo conservata a Brindisi

<<Avendo il regnante pontefice, papa Giovanni 23°, il 19 marzo u.s. dichiarato dottore della chiesa S. Lorenzo da Brindisi, noi cappuccini della provincia di Puglia, gioiosi ed esultanti per il grandissimo riconoscimento… di un santo confratello, nato nella nostra terra di Puglia, sentiamo forte il bisogno di festeggiare questa nostra gloria…


Ed anche perché in quest’anno si compiono 400 anni
dalla nascita di questo grande santo… noi indiciamo per tutto il territorio della nostra monastica provincia dal 21 luglio 1959 al 21 luglio 1960 l’anno laurenziano che vorrà essere anno di celebrazioni… di preghiera…  anno di predicazioni, missioni e lavori apostolici multiformi…>>.

Il 9 maggio dell’anno seguente, l’arcivescovo di Bari, monsignor Enrico Nicodemo faceva eco dell’evento così: <<lunedì prossimo, 16 luglio avranno inizio nella nostra città i solenni festeggiamenti che la Provincia monastica dei frati minori cappuccini di Puglia hanno promosso per festeggiare degnamente il 4° centenario della nascita di S. Lorenzo da Brindisi, onore e vanto dell’Ordine cappuccino e di questa terra pugliese, proclamato dal santo Padre Giovanni 23°, dottore della chiesa universale.


Il Ministro generale P. Clemente da Milwaukee

Dopo le onoranze rese al santo dottore nello scorso anno nella città di Brindisi, sua fortunata patria, era giusto che lo onorasse anche questa nostra città di Bari…>>.



Cattedrale di Brindisi: il cardinale Carlo Confalonieri

A Brindisi il 26 luglio del 1959. Quanto mai solenni furono le celebrazioni nella città che si vanta di aver dato i natali al grande santo. Si svolsero su piano cittadino per interessamento dell’arcivescovo monsignor Nicola Margiotta.


Brindisi, Piazza Duomo

Intervenne il ministro generale dell’Ordine P. Clemente da Milwaukee  che celebrò la messa prelatizia in cattedrale per tutte le nostre associazioni.
Il solenne pontificale fu celebrato dal cardinale Carlo Gonfalonieri… e a chiusura della grandiosa processione tenne in piazza  un mirabile discorso.


Brindisi, la processione

Alla processione parteciparono al completo i nostri seminari serafici di Barletta, Giovinazzo e Francavilla e gli studentati di Scorrano, Terlizzi e S. Fara.

Il 19 maggio 1960, mentre a Bari gia ferveva l’attesa  per l’arrivo da Brindisi della sacre reliquie di S. Lorenzo, nella cattedrale di quella città, l’arcivescovo monsignor Michele Margiotta, con atto ufficiale …  consegnava a P. Pio da Cursi le sacre reliquie che venivano imbarcate sul “Ciclope” …  dove le attendevano 27 frati e un gruppo di terziari di Francavilla.

Spettacolo veramente suggestivo al molo S. Nicola, fu l’arrivo delle sacre reliquie del santo. Una costola e una vertebra (testimoni dei suoi rapimenti divini, dei palpiti ardenti del suo cuore, dei suoi slanci generosi, delle sue ansie, dei sacrifici corporali cui si sottopose con dolcezza e gioia).


Il vescovo di Brindisi, mons. Margiotta consegna le reliquie al vescovo di Bari mons. Nicodemo

Il Breviario usato dal santo (il libro della preghiera, il libro delle orazioni che sostennero il suo cuore e illuminarono la sua mente; il libro che gli fu compagno negli abbandoni come nelle sue estasi).
Un suo Quaresimale manoscritto (che parla della sua predicazione apostolica, della sua dottrina della sua eloquenza. Tutta l’Europa percorse questo araldo convertendo, illuminando, annunziando ovunque la divina parola in diverse lingue a diversi popoli).
Il Crocifisso (simbolo delle sue battaglie, arma della sua carità che adorò come simbolo di martirio)… >>

Sul molo… l’arcivescovo di Bari … accompagnato da oltre 100 cappuccini, accoglieva  l’arcivescovo di Brindisi monsignor Nicola Margiotta…
In un’atmosfera di profonda commozione le reliquie furono depositate su un’autovettura scoperta, trasformata in altare.

La processione si snodò ordinatissima. L’interminabile sfilata cui, oltre a tutte le Fraternità del Terz’Ordine, della Gioventù francescana e dei Cordigeri di tutta la provincia con stendardo o labaro o bandiera, parteciparono larghe rappresentanze di confraternite, di istituti e di comunità religiose femminili.

S. Lorenzo da Brindisi la sua vita e le sue opere furono oggetto di meditazione. Di lui fu detto:
<<Dotto e sapiente. La sua cultura nelle scienze umane e divine fu formidabile. Memoria implacabile… Aveva conoscenza e possesso perfetto di ben 15 lingue tra antiche e moderne.

Fu ardente apostolo. I suoi viaggi attraverso l’Europa come ministro generale, come missionario straordinario, come ambasciatore e paciere tra i diversi principi; la sua predicazione i suoi numerosi scritti raccolti in 15 volumi gli fecero meritare il titolo di
“Doctor apostolicus”, datogli dal Santo Padre>>.

Il 23 maggio  1960 le sacre reliquie furono traslate a Brindisi in un’auto sulla quale prese posto il provinciale e il superiore regolare della missione della Zambézia, P. Marcello da Giovinazzo.

 

Redazione fra fra